di Vittorio Carini –
Nuove scoperte degli speleologi gualdesi: una traversata all’interno del monte Maggio. Perché no? Le immagini tridimensionali delle due grotte suggeriscono un punto di contatto, una differenza di pochi metri tra i meandri terminali della Grotta dell’Ultima Luna e le parti alte del canyon dei Tribboli, il cuore della Grotta del Topoelefante. Perché no, ma non è facile trovare il passaggio giusto. Trascorrono due mesi, tra tentativi e ricerche, risalendo sopra la cascata, guidati da echi, da misurazioni, da nozioni di acustica, da studi di propagazione del suono, fino ad analizzare lo spettro del riverbero delle onde sonore, calcolando ipotetiche distanze con la misura dell’onda di ritorno del suono. Perché no, intanto che la siccità tiene asciutta questa parte di grotta dove normalmente arrivano due diversi torrenti, che precipitando in basso nebulizzano e rendono il lavorare qua sotto abbastanza penoso. Finalmente un meandro, in cima alla Cascata dell’Aquila nella Grotta del Topoelefante, sembra rispondere ai requisiti, va nella direzione giusta e il suono si propaga promettendo spazi liberi per decine di metri. C’è qualche incertezza sulla topografia, soprattutto per la zona terminale dell’Ultima Luna, che dovrebbe trovarsi qualche metro più in alto, ma non è poi così determinante, vale la pena provare. Fabio e Valentino, che ormai si trovano più a loro agio qua dentro che altrove, avanzano, metro dopo metro, fino a scorgere qualcosa di colorato tra i sassi del cunicolo, tre o quattro metri più avanti, un segno che qualcuno è stato già laggiù. Solo nella discesa successiva, il ventinove giugno, si riesce a passare, si abbandona la corda del Topoelefante e, appena sopra la testa, si afferra la corda dei meandri terminali dell’Ultima Luna. La Grotta dell’Ultima Luna, scoperta nel 2016, è stata esplorata fino a una profondità di m -70, è caratterizzata da ampi pozzi, come il Gaudì, una larga voragine con una verticale di ventiquattro metri, e da stretti meandri. La Grotta del Topoelefante, scoperta nel 2020, è formata da una rapida successione di pozzi cascata che conducono a una profondità di m -100. La temperatura nell’Ultima Luna è costante intorno a otto gradi, come ci si aspetta da una grotta posizionata a m 1100 di quota, la grotta aspira aria d’inverno e soffia in estate, tipico di un ingresso basso o intermedio. Nella Topoelefante correnti d’aria e temperature sono più capricciose, segno di connessioni non ancora scoperte che alterano la meteorologia della grotta. Le due grotte sono un unico complesso carsico, che per ora supera i quattrocento metri di sviluppo spaziale e con un dislivello di oltre cento metri, tra i primi dieci in Umbria per sviluppo e profondità. I due ingressi sono alla stessa quota, sul monte Maggio, a ottanta metri di distanza in linea d’aria, si può traversare entrando da un ingresso e uscendo dall’altro, anche se verticalità e meandri riservano visite e ulteriori esplorazioni soltanto agli speleologi, che impiegano ore e non poca fatica per scendere e risalire. Le, poche, acque della Luna non vanno a formare le cascate del canyon della Topoelefante, scorrono parallelamente al canyon, solo sul fondo della grotta sembrano confluire in una notevole (quando in piena) massa d’acqua che dovremo inseguire sia verso l’alto che verso il basso. Gli ostacoli da superare per proseguire le esplorazioni sono molteplici e non esclusivamente dovuti ai luoghi impervi del mondo ipogeo, ma il Gruppo Speleologico Gualdo Tadino ha le spalle larghe, e su queste spalle porta esperienza e capacità più che quarantennale per esplorare in sicurezza e sopportare contrarietà, volendo anche con l’intervento delle organizzazioni speleologiche regionali di cui è parte. La speleologia non è un’attività sportiva, non è un turismo per eletti: la speleologia è esplorazione, è conoscenza, è geografia dei vuoti dentro le montagne, è geografia delle vie delle acque. Un altro tassello, molto importante, è ora disponibile per lo studio delle vie profonde dentro il monte Maggio, è stata scritta un’altra pagina del libro che farà conoscere vie e meccanismi di approvvigionamento delle acque a Gualdo Tadino: chissà se sarà compresa?
