Istituto “Casimiri”: trasferito il biennio nell’edificio in Via Flaminia. Non tutti i pareri sono concordi

di Melania El Khayat –

Il nuovo anno scolastico 2018- 2019 si è aperto con tante no­vità per l’Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “Raffaele Casimiri” di Gualdo Tadino, sempre in costante ag­giornamento per ciò che riguar­da la possibilità di migliorare e di ampliare l’offerta formativa a favore dei suoi studenti.

Già dal suo primo anno di in­sediamento nell’Istituto, anche grazie ai tanti anni di esperien­za negli istituti professionali, il dirigente scolastico Giusep­pe Materia aveva evidenziato come la parte rappresentata dal polo tecnico-professionale del Casimiri soffrisse da tempo di una crisi che porta tante ragaz­ze e ragazzi a studiare altrove. Il suo piano per il nostro istituto, quindi, è consistito soprattutto nel potenziare tale settore, in modo da rafforzarlo e favorire quindi anche la crescita qualita­tiva del Liceo.

A tal proposito, durante la mat­tina dello scorso lunedì 10 set­tembre, l’Amministrazione Comunale di Gualdo Tadino e il Casimiri hanno inaugurato la nuova sede (ex “Castore Du­rante”) di Via Flaminia Km 189 dell’Istituto Casimiri, dove si svolgono le lezioni del biennio. Si è trattato dunque di una svol­ta memorabile per la storia della scuola, in quanto per la prima volta dalla sua fondazione (nel lontano 1967) gli alunni del Li­ceo e quelli dell’Istituto Profes­sionale per i Servizi Commer­ciali si troveranno ad interagire in un unico edificio.

La nuova sede, nello specifico, vede attualmente la presenza di undici classi (sei del primo anno, cinque del secondo), men­tre quella “storica” di viale Don Bosco ospita quelle del triennio.

Le cause di questo trasferimento sono dovute a questioni di sicu­rezza. Nell’edificio in via Don Bosco, infatti, era stata rilevata un’eccessiva concentrazione di studenti rispetto alla capienza dello stesso edificio. Afferma il dirigente scolastico durante la conferenza stampa: “Da 80 ra­gazzi siamo passati ai circa 260 di quest’anno scolastico. Ciò permetterà di svuotare parzial­mente anche la sede storica di Viale Don Bosco, che conteneva lo scorso anno oltre 550 ragazzi e che uscendo tutti insieme po­tevano creare alcuni problemi di sicurezza. Con questa nuova soluzione, invece, ora avremo un numero consono di studenti nelle due scuole e rivaluteremo la nuova sede in via Flaminia.”

Durante quella stessa mattina, infine, è avvenuta anche la pre­sentazione del “Liceo Artigia­nale”, un progetto sperimentale rivolto alle classi terze che per la prima volta è applicato ad un Liceo Pubblico.

Ma com’è stata accolta l’espe­rienza del trasferimento dagli alunni coinvolti? Le reazioni sono state alquanto ambivalen­ti, magari anche all’interno del­la stessa classe: c’è chi si trova bene nel nuovo ambiente, c’è chi, in qualche modo, ha nostal­gia del vecchio “Castore Duran­te”.

Così dà il suo parere Giulia Si­liberto, studentessa del quinto A professionale: “Devo dire che in questo Istituto mi sto trovando molto bene. Prima di venire qui, credevo che l’unico lato positivo sarebbe stato stato quello di ve­dere la mia migliore amica, che frequenta il liceo scientifico, ma poi mi sono dovuta ricredere. Le aule computer sono di certo mi­gliori di quelle che abbiamo avu­to in questi anni e la rete è anche migliore”. L’idea di Francesco Bocci, suo coetaneo e compa­gno di classe, è per certi aspetti più critica: “E’ stata una novità interessante: dopo quattro anni nell’edificio periferico, per così dire, non mi sarei mai aspettato di trovarmi a studiare nella sede principale. E’ vero che posso vedere tutti i giorni i miei amici al liceo” continua “ma è anche vero che, dopo essersi ambienta­ti per così tanto tempo agli stessi luoghi e agli stessi visi, la prima reazione è quella di sentirsi più spiazzati. Rispetto all’edificio precedente, non mancano alcuni punti negativi: c’è un senso di affollamento, come se si stesse tutti più stretti, ci sono lunghe file alle macchinette e qualche volta bagno, i laboratori sono sempre occupati (infatti li stia­mo utilizzando di meno) e, infi­ne, il palazzetto dello sport era preferibile alla palestra per l’at­tività di educazione fisica”.

In ogni caso, tuttavia, entrambi gli studenti evidenziano come siano stati contenti di poter tro­varsi in contatto con i loro ami­ci dell’altra scuola, al di là del nuovo edificio in sé che può essere accogliente o meno, per loro. Particolarmente soddisfat­ta di questa soluzione è la prof. ssa Anna Rita Merli, docente di lettere all’Istituto tecnico-tec­nologico da diversi anni, che approva questo provvedimento e sottolinea come tale unione possa aiutare a mettere fine ai luoghi comuni sugli studenti che frequentano il polo tecnico-pro­fessionale. “La scuola deve dividere oppure deve unire?”, domanda. “Non ci sono studenti di prima categoria e di seconda categoria. Adesso si può parlare di un’unica scuola, di un solo Casimiri, di un solo gruppo di studenti”.

Sembra ancora meno positiva la posizione di alcuni alunni nel biennio, soprattutto quelli del secondo, che non sono en­tusiasti di non trovarsi più “tra i grandi”. Ma forse, come rimar­ca la prof.ssa Merli, uno dei lati positivi di questo trasferimento risiede proprio nel fatto che gli studenti più giovani siano in qualche modo tutelati da alcune influenze negative da parte dei più grande, come ad esempio la piaga del fumo, che è sempre più in aumento anche tra i gio­vanissimi.

Ad ogni modo, l’innovazione didattica a cui il Casimiri tende continuamente, non finisce qui. Sono sempre più diffuse, infatti, le attività progettuali che coin­volgono gli sport (come i corsi di tennis), la tecnologia e i com­puter (ECDL e corsi per le app), le lingue (corsi di cinese e certi­ficazioni linguistiche) e progetti all’insegna dell’internaziona­lizzazione, punta di diamante dell’Istituto. Infatti, il Casimiri ha ospitato dal 24 al 28 settem­bre due docenti spagnoli per at­tività di job shadowing nell’am­bito del progetto Erasmus+ KA1 Mobilità per l’apprendi­mento. Il progetto “Exchange me Australia-Italia”, giunto ormai al quarto anno, vede an­cora protagonisti alcuni studen­ti dell’Istituto che, a partire dal primo ottobre, hanno ospitato per dieci giorni venti studen­tesse australiane, accompagnate da due insegnanti e dal preside della scuola “St Mary’s Star of the the Sea College” di Wollon­gong, città costiera nello stato del Nuovo Galles del Sud. Il Casimiri ha partecipato inoltre anche all’incontro di domenica 30 settembre con il Comita­to di gemellaggio di Audun le Tiche e con Monsieur Lucien Piovano, sindaco della cittadina francese che nel luglio scorso aveva ospitato una delegazione dell’Istituto gualdese nell’am­bito delle manifestazioni per la commemorazione della Prima guerra mondiale.

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