di Flavio Paoletti –
Elaborando i dati delle banche dati Istat e stimolato dal prezioso lavoro che ha portato avanti il circolo Acli di Fossato sono andato a comparare la popolazione suddivisa per età del territorio gualdese. Se si prendono i due anni di riferimento il numero di abitanti è simile( circa 14.000), il risultato di un cammino demografico che ha visto prima una crescita e poi una lenta decrescita che si protrae da circa dieci anni. Che cosa è cambiato allora? Molto differente è l’albero demografico del territorio, una rappresentazione della popolazione suddivisa per fasce di età. Nel 1982 avevamo una popolazione equamente ripartita nelle varie fasce e numerosa era la rappresentazione dei bambini e ragazzi(0-18) come dei giovani adulti(19-36 anni).
A confronto nel 2023 la nostra popolazione conta circa 1000 elementi di meno nella fascia 0-18 ( segno noto che nascono meno figli), e circa 1000 elementi in meno nella fascia dei giovani adulti 19-36 anni. E la mancanza di questa parte della popolazione è visibile nei luoghi di ritrovo. Un fenomeno che è difficilmente quantificabile riguarda i giovani adulti (19-36). Molti di loro, finita la maturità, si spostano per studio nelle città universitarie oppure trovano lavori fuori del nostro paese. Per svariati motivi continuano a mantenere la residenza nel paese di origine senza di fatto di esservi domiciliati. È chiaro che anche questo ha ricadute sociali in un territorio come il nostro e probabilmente i ragazzi presenti nel nostro territorio sono molti meno rispetto a quello che riportano i numeri.
In questi 40 anni è raddoppiata la fascia degli anziani over 72, cioè la parte più fragile dal punto di vista sanitario. La conseguenza sociale è l’aumento della necessità di cura delle tante persone malate che ricade spesso sulle fasce più giovani (figli e parenti). Pensiamo a tutte quelle persone che hanno malattie degenerative e che richiedono assistenza giornaliera continua. La “forza vitale” della nostra società è rappresentata oggi da quella parte di popolazione compresa tra i 36 ed i 72 che è cresciuta numericamente rispetto al 1982. E’ una fascia costituita da nuclei familiari sempre più piccoli, magari senza figli o con figli oramai cresciuti ed autonomi e che quindi è spesso coinvolta in ambito sociale( sportivo, associativo, ecc…).
Il cambiamento dell’albero demografico sovrapposto alla decrescita demografica marcata nelle aree interne sono oramai fenomeni consolidati nel nostro paese, inutile sperare in una ripresa quando il fenomeno è consolidato in tutta la penisola. Meglio prenderne atto e gestire il cambiamento anticipandone le ulteriori conseguenze. Le conseguenze sociali sono molteplici: la questione del patrimonio immobiliare inutilizzato o sotto utilizzato; la gestione dei servizi che rischiano continuamente di essere ridimensionati generando malcontento; la gestione del territorio in genere. Tutti aspetti che sarebbe importante riconoscere per affrontarli.
Quando leggiamo su tanti post di Facebook come era la “nostra” Gualdo rispetto ad oggi dobbiamo tenere conto anche del volto della nostra popolazione che porta i segni del tempo e di una composizione completamente cambiata.
