di Flavio Paoletti –
Per tutti coloro che sono interessati al dibattito, presento in breve la mia proposta:
Automazione con le sbarre del parcheggio di piazza Mazzini
Questa è la migliore offerta che hanno fatto per automatizzare il parcheggio con sbarre. Parliamo di 15.500 euro a cui aggiungere i costi di allaccio e gli aspetti burocratici e progettuali, ma a cui vanno considerati eventuali incentivi fiscali (transizione 4.0). Costo una tantum per un servizio che si gestisce da sé.
Anche volendo prendere in considerazione offerte di ditte più blasonate parliamo di sistemi che arrivano a costare al massimo 40.000 euro al netto degli incentivi fiscali (che con la transizione 4.0 sono del 50% sul valore del bene).
Il sistema è iper semplificato, si entra con un tesserino…. e si esce con lo stesso tesserino, prima ora gratuita e senza pagare ogni volta.
Il parcheggio di Piazza Mazzini gestito con strisce blu è il paradosso che parla in tutto il progetto dell’Amministrazione. Un parcheggio predisposto per essere automatizzato già da progetto che viene normato con un modello scomodo ed obsoleto. Nella proposta avanzata dalla giunta il parcheggio sarebbe il Bancomat del sistema: è la zona dove sono presenti due poliambulatori sanitari, “la fila” dell’ufficio postale, una parrucchiera ed una barbiera: tutte situazioni tagliate fuori dalla la sosta dei “20 minutini” e dove il ricatto “o paghi o ti multo” ha gioco facile per generare incassi.
Allego, invece, un sistema di controllo da remoto con un riconoscitore automatico di targhe che serve per controllare l’effettiva regolarità delle soste con disco orario.
E’ una semplice offerta trovata sul web di una tecnologia ormai diffusa ed utilizzata altrove. Con questo sistema possono essere gestiti tutti i posti auto presenti nelle varie piazze e piazzette (Garibaldi, Martiri, dell’Erba), con un software che crea dei messaggi di “alert” automatici quando un veicolo sosta più del consentito. Volendo dare un’idea della struttura necessaria parliamo di circa 6 telecamere ed un unico software( 3000 euro nel complesso). Tutto questo annullando il controllo manuale dei dischi orari e richiamando la pattuglia di turno solo di fronte ad una violazione certa e registrata.
Al lordo dei costi aggiuntivi per l’installazione, parliamo di tecnologia alla nostra portata e non di mostruosi costi annui del personale previsti con le strisce blu. Anche qui è probabile rientrare dentro sistemi automatici incentivati dello Stato con la transizione 4.0.
L’anello del centro storico potrebbe ospitare in questo modo anche molti parcheggi riservati ai residenti in maniera esclusiva. Parliamo di un numero di circa 60 posti disposti lungo le carreggiate valorizzati con un canone annuo di 150euro per avere il loro utilizzo esclusivo durante tutto il giorno.
Ho lasciato per ultimo il parcheggio degli Orti Mavarelli con i suoi 110 posti auto circa. Qui non è necessario aggiungere sistemi particolari come sbarre e telecamere…. ma basta “togliere l’ascensore”. Attualmente il piazzale è parcheggio di tanti lavoratori del centro e finisce per saturarsi sottraendo accessibilità alle non poche attività di quella zona (chiedete ai diretti interessati). Ritardare l’apertura dell’ascensore alle ore 8,30 evita questo paradosso perché scoraggia le lunghe soste dei lavoratori. A quel punto anche il disco orario potrebbe essere rimosso vista l’ampia capienza del parcheggio che non andrebbe mai incontro a saturazione. Si eviterebbe anche l’usura eccessiva dell’ascensore che risparmierebbe in un mese dalle 400 alle 800 corse con annessi costi di manutenzione….
L’apertura del parcheggio di Santa Margherita (in cui non sono presenti attività attualmente) diventa un aiuto fondamentale per attuare un progetto vincente. I lavoratori hanno spazi liberi dove parcheggiare proprio a Santa Margherita e lungo Viale della Resistenza (zona della terrazza): parliamo di circa 150 posti auto del tutto sufficienti per i lavoratori del centro storico (circa 130 scarsi secondo le mie stime).
Già tre volte ho sentito dire che la mia proposta è “parziale”, capite che mi sento in diritto di dire che “mi cascano le braccia”, perché ci si è fatti un’opinione errata senza neanche interpellare il diretto interessato. La preoccupazione è che si stia affrontando una questione complessa con un mediocrità disarmante (esistono solo le strisce blu, tutti i centri storici ce le hanno). Vanno fatte valutazioni sociali, economiche, prese in considerazione soluzioni alternative, anche innovative ed anche diverse da questa esposta, per affrontare un delicato tema di vivibilità in centro storico: non è una strada da asfaltare o un marciapiede da rivestire questo…..
Non ultimo non può esistere un “progetto” vero che non si poggi su una seria riflessione di tutti i cittadini sul centro Storico. Va arginata la chiusura di altre attività e quindi il loro accesso va facilitato il più possibile. Sennò…. Il futuro è un centro come quello di Fossato di Vico, borgo assolutamente carino, con scorci tipici, con una buona quota di residenti, ma che non ha attività commerciali. In un centro storico senza neanche un bar l’unico sfizio è prendersi un caffè… nella macchinetta automatica del Comune. Questa è una semplice riflessione che spero sia abbracciata da tutti perché non è fatta contro qualcuno, ma è solo il tentativo di valorizzare quello che abbiamo nel nostro centro storico e che poco non è.
Riporto per finire un aneddoto di Stefano Donati, ex amministratore delegato della Tagina, che nel suo mandato è stato residente con la compagna in centro: ero incuriosito da questa “strana scelta” ( in fondo poteva andare in una zona più comoda). Mi disse che il nostro centro era un buonissimo centro, completo di tutti i servizi base, tanto che non era necessario prendere la propria auto per andare a comprare qualcosa…. Lo disse lui, non io, eh!
