di Daniele Amoni –
Bensi (Benzi) Andrea (Gualdo Tadino 1350 ca – Sion 1437), vescovo. Figlio di Pietro, nipote di Giunta dei Bensi o Benzi, nacque nell’odierna frazione di Cerqueto. Laureato in giurisprudenza, fu eletto nel 1388 arcivescovo di Spalato, in Dalmazia, da Urbano VI. È verosimile che Andrea sia arrivato a tale prestigioso incarico per opera di Antonio da Gualdo, scrivano pontificio molto influente presso la corte papale, al quale il reggente di Spalato, Ugolino, si era rivolto affinché trovasse il suo successore. L’Arcivescovato di Spalato si trovava sul confine tra il Regno di Bosnia e quello d’Ungheria, i cui regnanti erano rispettivamente Stefano Tvarko e Sigismondo. Il Benzi fu tenuto in gran considerazione dai due re che lo ebbero come consigliere e dai quali ottenne beni e privilegi per la sua Diocesi. Si trattava di domini estesissimi, quasi un piccolo regno, nel quale egli costruì fortezze e castelli. Cacciato dal popolo inferocito nel dicembre 1402, per la sua posizione intransigente a favore di Sigismondo contro le mire espansionistiche del re di Napoli Ladislao, si rifugiò presso la corte ungherese proprio quando Bonifacio IX lo insignì del titolo onorifico di vescovo samaritano. Nel 1405 fu eletto vescovo d’Agria (Grecia), città nei pressi di Volos in Tessaglia, e nel 1407 collettore Generale di tutti i redditi della Camera apostolica in Ungheria per le province Colocense e Strigoniense. La fiducia di Sigismondo verso Andrea fu immensa, tanto che nel 1413 caldeggiò la sua elezione ad arcivescovo di Kalocsa e Baja (Ungheria) presso l’antipapa Giovanni XXIII (1410-15). Le qualità del Bensi vennero particolarmente esaltate dal Concilio di Costanza (1414-17), convocato per volere di Giovanni XXIII e Sigismondo, in cui si poneva fine al grande scisma d’Occidente che aveva portato alla situazione parossistica di far regnare tre pontefici contemporaneamente: Giovanni XXIII (1410-15), Gregorio XII (1406-15) e Benedetto XIII (1394-1417). In quel contesto, Andrea fu responsabile sia del cerimoniale che dell’incolumità del papa. Prima di giungere a Costanza, transitando per l’Umbria natìa, ricevette la cittadinanza perugina, unitamente ai sui tre fratelli: Bartolomeo, Pierpaolo e Simone. Nel 1418 assunse la carica di vicario vescovile di Guglielmo di Ranonia nella città svizzera di Sion, capoluogo del Vallese, dove rimase fino alla sua morte come vescovo effettivo, nominato da Eugenio IV (1431-47) con bolla del 20 aprile 1431. Fu anche abate commendatario di Sant’Adriano a Tiszaföldvar (Ungheria). In Svizzera fece arrivare amici e parenti da Gualdo Tadino assegnando loro importanti cariche politiche e amministrative. Dopo la morte fu sepolto nel battistero della cattedrale di Sion, presso l’altare di Sant’Andrea, in un monumentale sepolcro marmoreo. L’immagine del Bensi figura anche nelle sale del palazzo vescovile della stessa città.
