Il nostro ambiente che piace

di Riccardo Serroni –

Il bimbetto, 7 o 8 anni, ha le braccia spalancate, la bocca aperta per aspirare più aria possibile, i capelli spazzolati energicamente dal vento, un’espressione di autentica felicità dipinta sul volto. Siamo sulla cima del monte Serrasanta, a pochi passi dalla Ma­donnina. Spira un vento fortissimo che allevia l’afa che in questo luglio particolarmente infuocato si fa sentire anche in alta quota. I bambini si divertono a sfidare Eolo che li spinge all’indietro:

“Grazie per averci portato in questo posto bellissimo” mi dice il bimbetto con le braccia spalancate, come desideroso di farsi solle­vare dalle energiche raffiche.

Una testimonianza visiva di questa splendida esperienza la trovate nella foto in prima pagina.

Erano circa 180 i bambini e ragazzi che don Carlo Cecconi, par­roco di Petrignano, ha portato da Petrignano, Palazzo, Torchiagina, Bastia. I più piccoli avevano appena 5 anni, i più grandi facevano da tutori. Nelle attività parrocchiali estive dedicano un giorno della settimana alle passeggiate. Don Carlo non ha mai dimenticato i sentieri della nostra montagna che ha percorso sin da bambino. Ed il 12 luglio ha voluto far scoprire la Valsorda ai giovani e giovanissi­mi della sua parrocchia. Non era la prima volta. E vista l’esperienza positiva passata l’ha replicata.

L’itinerario tracciato prevedeva la partenza da Valsorda e poi la Caciera, eremo del Serrasanta, la cima del Serrasanta ed il ritorno a Valsorda attraverso i Quarti e l’ultimo tratto del sentiero delle fragole, nome coniato da Carlo Paoletti, primo presidente del Cai di Gualdo, quando anche lui organizzava passeggiate bisettimanali con i bambini. Io ed Enrico Petrini, conoscendo il percorso, li ab­biamo accompagnati. Alberto, il papà di don Carlo, ha supportato l’escursione trasportando una bella scorta d’acqua a Serrasanta mentre la Confraternita della SS.Trinità si è resa disponibile ad aprire eccezionalmente il rifugio dell’eremo di Serrasanta per ogni evenienza.

Per i più piccoli il percorso è stato un po’ accorciato. I pullman li hanno trasportati fino al cosiddetto curvone sotto Serrasanta. Poi, però, se la sono fatta tutta a piedi.

Dopo la canonica colazione di fronte all’eremo, è stato particolar­mente emozionante il momento comunitario con canti e preghie­re: tutti seduti sul prato oltre la staccionata ad ammirare lo splen­dido panorama che si offriva agli occhi. Le case, i paesi, le città dall’alto sembrano così piccoli ed anche le nostre misere beghe, viste da lassù, sembrano ben poca cosa.

L’erba finalmente tagliata

Il pomeriggio, i ragazzi di don Carlo l’hanno poi trascorso a giocare in allegria sui prati di Valsorda, con l’erba finalmente tagliata.

Nel numero scorso vi avevamo parlato della determina regionale che vietava il taglio dell’erba dei prati prima del 31 luglio. Fortuna­tamente le pressioni del comune (ass. Gramaccia) e della Comu­nanza (Nadia Monacelli) hanno avuto buon esito. Gli uffici preposti della Regione hanno capito il problema ed hanno dato l’ok per la fienagione, così come avvenuto sempre negli anni passati. A volte il buon senso prevale.

A margine di questa fantastica giornata dobbiamo raccontare la sorpresa di un genitore dell’assisano che, avendo fatto tardi per il pullman, ha accompagnato il figlio con l’auto:

“E’ un posto splendido – ha detto – Non ci ero mai venuto. Ci tor­nerò con la mia famiglia”. La nuova viabilità di collegamento con Perugia e dintorni favorisce i flussi vacanzieri verso di noi.

Il 9 luglio (ne parliamo a parte) circa 350 atleti han­no partecipato alla corsa “Tra i monti di Gualdo”, af­fascinati dal percorso.

Insomma, abbiamo una montagna che a noi è sem­pre piaciuta ed ora la stan­no scoprendo anche i “fo­restieri”.

Sta a noi gualdesi saper sfruttare al meglio questa nostra splendida risorsa.

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