Ti mettono veramente le ali? Quali sono i veri effetti delle cosiddette “bevande energizzanti”

di Chiara Fidati –

Etichette colorate e slogan che promettono carica per corpo e mente: è questo l’aspetto degli energy drink, bevande da anni popolari soprattutto fra i più giovani. Sulle lattine che li conten­gono si può leggere: elevato tenore di caffeina, non raccomandato per i bambini, consumare moderatamente. Sebbene non alcoliche, le bevande energetiche vanno davvero consumate con molta mo­derazione, soprattutto perché sono ricche di caffeina (e di zucche­ri). Il consumo di dosi eccessive di sostanze stimolanti non aiuta la concentrazione né le prestazioni sportive: è invece nocivo per la salute. Gli ingredienti principali, oltre all’acqua, sono zuccheri e altri additivi, vitamine, taurina e caffeina. Possono essere presenti anche altre sostanze stimolanti o eccitanti come il ginseng e il gua­ranà. Sono ingredienti di per sé non nocivi.

Occorre però conoscere i limiti del dosaggio oltre il quale posso­no diventare pericolosi. La taurina è un amminoacido presente nell’organismo; quando viene introdotta negli alimenti dà un ef­fetto stimolante per fisico e mente, dando la sensazione di poter sopportare la fatica. Esiste una dose massima consigliata (1000 mg al giorno). Contengono anche 80 milligrammi di caffeina, cioè come una tazzina di espresso del bar o poco più di una tazza di tè nero. In particolare, la caffeina interagisce con alcune molecole del sistema nervoso, cardiovascolare ed endocrino.

La carica di energia è determinata dalla produzione di due ormoni, adrenalina e noradrenalina, che aumentano il metabolismo, la fre­quenza cardiaca e la pressione arteriosa. Se aumentano la capacità di concentrarsi e la resistenza al sonno, aumenta spesso anche l’ec­citabilità. Gli effetti indesiderati più immediati e noti sono insonnia, agitazione, irrequietezza, talvolta ansia. Le eventuali ripercussioni sul sistema cardiocircolatorio possono essere gravi: oltre all’au­mento della pressione arteriosa, si rischiano aritmia e tachicardia. La combinazione di sostanze eccitanti con gli zuccheri presenti in queste bevande è particolarmente rischiosa per chi soffre di dia­bete. Bere frequentemente sostanze zuccherate ha un impatto ne­gativo sul controllo del peso, sulla salute dei denti e, nei casi più gravi e legati a un consumo abituale, può contribuire allo sviluppo di diabete. I rischi aumentano, se il consumo di energy drink diven­ta un’abitudine.

In questi casi le conseguenze sono anche psicologiche e compor­tamentali e possono manifestarsi ansia, sbalzi d’umore, insonnia, depressione. L’effetto della caffeina non è uguale per chiunque, di­pende dall’età e dalle condizioni di salute. Poiché questa sostanza è contenuta anche nel cioccolato o nella classica della coca cola, si registra un consumo anche tra i bimbi con più di 12 mesi di età. Bambini e adolescenti dovrebbero invece astenersi. Per coloro che ne fanno uso (anche moderato), gli effetti psicofisici sono molti e importanti: intossicazione da caffeina, disturbi del sonno, compor­tamenti iperattivi. A questi, a lungo termine, si aggiungono i rischi correlati all’eccesso di zucchero. Gli energy drink possono attenua­re gli effetti di una ubriacatura? No! Unica conseguenza, un consu­mo più irresponsabile di alcolici. La caffeina non ha alcun effetto sul metabolismo dell’alcol e non dà la sensazione di essere sobri. Se sentiamo che la caffeina ci provoca una sferzata di energia, si­curamente un espresso o un tè sono più salutari. E ricordiamo che l’energia che sentiamo è temporanea (molto)! Per sentirci energici, è necessario soprattutto dormire bene e seguire una dieta sana.

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