Buongiorno, ceramica!

di Daniele Amoni –

Il Comune di Gualdo Tadino, con il coordinamento del Polo Museale della città, ha aderito con entusiasmo al lungo week-end nazionale di “Buongiorno Ceramica”, promosso dall’AICC, offrendo un ricco programma di eventi che hanno animato la città il 17 e 18 maggio. La manifestazione si è aperta con l’inaugurazione sabato 17 maggio presso il Museo Civico Rocca Flea della mostra collettiva “Forme di terra e Fuoco. L’artigianato ceramico di Gualdo Tadino tra innovazione e tradizione”. La collettiva ha presentato le opere dei maestri di Gualdo Tadino Marco Bisciaio – Potterfly, Federica Dragoni, Cinzia Garofoli, Danilo Passeri, Maurizio Tittarelli Rubboli e Stefano Zenobi. Un affascinante percorso attraverso la storia e l’evoluzione della ceramica gualdese, che ha spaziato dalle tecniche antiche alla contemporaneità.

Numerosi gli eventi che si sono susseguiti nel weekend, ma sicuramente merita un’attenzione speciale la donazione “Carlo Angelo Luzi – Rita Pallitti” presso il Museo della Ceramica – Centro Culturale Casa Cajani. Si tratta di una prestigiosa collezione di opere in maiolica antica, risalenti al periodo tra il XVI e il XVIII secolo e provenienti dal Centro Italia, che è andata ad arricchire la sezione dedicata ai manufatti di altre città ceramiche, testimoniando la vivacità e gli scambi culturali che da sempre contraddistinguono l’artigianato ceramico di Gualdo Tadino. L’acquisizione è stata presentata dagli esperti di ceramica Mario Becchetti e Gabriele Passeri, che hanno curato lo studio e l’allestimento della collezione. Ma andiamo a scoprire nel dettaglio di cosa si tratta.

La collezione di ceramiche antiche è il risultato della raffinata passione collezionistica del compianto concittadino Carlo Angelo Luzi (Gualdo Tadino, 1920 – Bologna, 1974) e di sua moglie, la gualdese d’adozione Rita Pallitti, già preside della Scuola Media Statale.

Essa rappresenta un prezioso compendio della produzione ceramica del’Italia centrale tra i secoli XVI e XX, con particolare riferimento alla tradizione umbra. Composta da venti esemplari, la raccolta testimonia le più elevate espressioni tecnico-artistiche della maiolica rinascimentale e barocca. Di particolare rilievo sono i manufatti provenienti dal’area di Deruta, con esempi dello stile del “Maestro del calligrafico”, delle monocromie, i cosiddetti bianchi di Deruta, delle grottesche e dei decori del “Maestro del Reggimento”. La collezione include inoltre un raro calamaio urbinate, attribuibile alla bottega dei Patanazzi, e una raffinata crespina veneta.

Spicca per importanza un vassoio da acquereccia del XVII secolo, probabilmente opera della bottega gualdese della famiglia Pignani. Arricchiscono la raccolta anche pregevoli esempi di ceramica novecentesca, legati alle celebri maestranze locali di Robbia e Santarelli. Le opere sono state generosamente donate alla comunità, a testimonianza di un lascito culturale di straordinaria rilevanza. Questa raccolta costituisce un documento storico di straordinario valore, capace di illustrare con rigore e sensibilità estetica il ricco panorama della ceramica artistica italiana.

Ulteriori approfondimenti con gli esperti Daniele Amoni, Mario Becchetti e Gabriele Passeri hanno potuto mettere in evidenza un reperto significativo in un versatore da farmacia del XVII secolo: nel riquadro centrale, dove in stile compendiario si trova una madonna del parto, al di sotto compare una firma LV sicuramente espressione del termine “Lucius vasarius” (Foto n°4). Tale interpretazione è stata ritenuta attribuibile dai tre esperti a Lucio Pignani definito in più atti “vasaio” deceduto a Gualdo Tadino il 17 marzo 1622, figlio del vasaio Giovanni Battista e fratello dell’altro vasaio Aurelio deceduto dieci anni prima (27 luglio 1612).

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