Palio di primavera – San Martino centra la vittoria

di Luca Fazi –

È stata senza dubbio l’edizione dei record. Come quello registrato dal somaro Nerino (San Martino) che, per il terzo anno di fila, si aggiudica la corsa a carretto abbassando nuovamente il suo stesso primato. Oppure come la serie infinita di spareggi con la fionda, quando è stato necessario il diciassettesimo tiro per conoscere il nome del fromboliere vincitore; il lungo confronto tra Riccardo Notari (San Martino) e Jacopo Ceccarelli (San Donato) è un raffinato trattato di spettacolo e tecnica. E poi, ancora, le esaltanti prestazioni degli arcieri, in particolar modo i 47 punti messi a referto dal gialloblù Lorenzo Cardoni che, in un colpo solo, si prende la vittoria e il primato assoluto nella specialità. Restando in tema di record, non passa di certo inosservata la vasta affluenza di pubblico che, nelle giornate dell’1 e del 2 giugno, ha valorizzato e premiato l’impegno dei giovani protagonisti. Merito anche delle temperature favorevoli e ormai messaggere dell’estate, certo, ma soprattutto di una manifestazione che, anno dopo anno, è riuscita a catturare l’attenzione di un numero sempre più elevato di persone. Il Palio di Primavera 2025 si chiude con la quarta affermazione di San Martino, che spezza il dominio San Benedetto-San Donato delle ultime sei edizioni e torna alla vittoria dopo un digiuno durato nove anni. Un successo sviluppato già nelle prime due gare, ma certificato nella bellezza di una corsa a pelo dominata comunque dai colori giallorossi. Classifiche a parte, l’evento ha immagazzinato, ancora una volta, l’enorme entusiasmo dei piccoli portaioli rappresentati in questo tredicesimo appuntamento dai giovani priori: Lorenzo Pastorelli e Alessia Calzuola (San Benedetto), Edoardo Casciani e Melissa Ceccarelli (San Donato), Giacomo Poldi e Sofia Smacchi (San Facondino), Samuele Stella e Giulia Allegrucci (San Martino). Nelle righe che seguono ripercorriamo, come di consueto, l’andamento gara dopo gara di una manifestazione che ha saputo emozionare grandi e piccoli.

Corsa a carretto

Il Palio di Primavera ha ancora poche edizioni alle spalle per meritare un’antologia che, di conseguenza, ne registri i momenti più significativi attraverso i suoi protagonisti. Tuttavia, quando i tempi saranno maturi per ipotizzarne la stampa, state pur certi che uno dei primissimi capitoli verrà destinato interamente alle prodezze di Nerino, il somarello giallorosso che anche in questo 2025 si aggiudica (senza troppa fatica) i dodici punti della prima gara. Come due anni fa. Come lo scorso anno. A mutare, semmai, è soltanto il tempo impiegato per completare il proprio giro; dopo il 24”72 del 2023 e il 21”92 registrato nel 2024, si rende artefice dell’ennesimo primato concludendo il percorso in 20”93. L’animale-fenomeno di San Martino divora quindi i suoi stessi record, anche grazie alla prova magistrale dei due giovani somarai, l’auriga Andrea Ingrosso e il frenatore Giulio Stoynov (quest’ultimo già vittorioso nella passata edizione). Al secondo posto, distanziata di sei secondi, troviamo la coppia gialloverde formata da Samuel Viventi (a) e Filippo Gioia (f); l’asinello Pif di San Facondino taglia infatti il traguardo con il tempo di 26”95. Matteo Angeletti (a) e Gabriele Fioriti (f) di San Benedetto, invece, si devono accontentare della terza piazza con il veterano Tex che ferma il cronometro a 27”58. In ultima posizione troviamo il somaro giallobianco Belfagor (Taro) con il tempo di 28”59, guidato dall’auriga Riccardo Bianconi e dal frenatore Lorenzo Calderini. Prende forma, quindi, la prima classifica provvisoria: San Martino 12 punti, San Facondino 9, San Benedetto 6 e San Donato 3.

Tiro con la fionda

Ventidue biglie scagliate. Già, oltre ai cinque della gara ordinaria, servono ulteriori diciassette tiri di spareggio per consentire al fiondatore di San Martino, Riccardo Notari, di strappare una quanto mai sofferta vittoria a discapito dello straordinario Jacopo Ceccarelli di San Donato, quest’ultimo chiamato per sorteggio a dover rispondere ai centri del collega giallorosso. I due giovani tiratori si prendono la scena portando avanti un confronto entusiasmante che dura quasi un’ora. A punteggio pieno dopo i tiri canonici, entrambi mancano il bersaglio del secondo tiro di spareggio – ossia il primo con il piatto ridotto nelle dimensioni – per poi confermare tutto il loro talento sino all’epilogo che premia Riccardo con i dodici punti. Di altissimo livello anche l’esibizione del talentuoso gialloblù Cristian Tini, abile nel fronteggiare i due avversari sino al quinto tiro di spareggio dopo aver effettuato un pregevole 5 su 5. I due errori nella gara ordinaria, invece, condannano alla quarta posizione lo sfortunato Loris Cani di San Facondino, capace comunque di portare a casa una pregevole performance nonostante il fardello di gareggiare dopo i tre en plein dei rivali. In ogni caso, mai mollare! L’esempio viene proprio dallo stesso Riccardo Notari, ultimo lo scorso anno e trionfatore, con tanto di record, in questo 2025. La classifica, dopo il giro di boa, rimarca la fuga giallorossa: San Martino 24 punti mentre a 12 stazionano San Benedetto, San Donato e San Facondino.

Tiro con l’arco

Mai mollare, parte seconda! Anche Lorenzo Cardoni di San Benedetto si era ritrovato ad occupare, nel 2023, la quarta posizione. Il fuoriclasse gialloblù, tuttavia, già lo scorso anno aveva dimostrato l’ampio repertorio tecnico che lo contraddistingue, andando a conquistare la prima piazza con 43 punti. Basta così? Certo che no! Il giovane arciere di San Benedetto riesce a spingersi oltre in questo 2025, facendo incetta di gialli – ben cinque su altrettante frecce a disposizione – e rendendosi autore di un risultato fenomenale: 47 punti! Una dimostrazione di classe e bravura talmente evidente da sopraffare i 40 punti totalizzati dal tiratore gialloverde Lorenzo Sannipoli che, in altre circostanze, sarebbero stati sufficienti per primeggiare nel tiro con l’arco. A completare la graduatoria della terza gara, ci sono Matteo Scassellati di San Donato con 31 punti e il giallorosso Mattia Veglianti che termina con 29. Come una tradizione raramente sconfessata, dunque, il tiro con l’arco rimescola le carte in tavola e prospetta un finale da vivere tutto con il fiato sospeso. Non cambia il vertice della classifica ma i distacchi, ora, si fanno più sottili: San Martino 27 punti, San Benedetto 24, San Facondino 21 e San Donato 18. Proprio così, per decretare la Porta vincitrice occorrerà attendere ancora la corsa a pelo e, come recente consuetudine per il Palio di Primavera, nessuna compagine è esclusa dalla contesa.

Corsa a pelo

L’imprevedibilità della gara più avvincente dei Giochi, unita al rigore di una matematica che, di fatto, riserva ad ogni Porta la possibilità per coltivare sogni di gloria: sì, ci sono tutti gli elementi per assistere ad un finale coinvolgente e suggestivo. La bellezza di una Piazza Martiri gremita e colorata è la cornice ideale per lo spettacolo conclusivo che propone, sulla linea di partenza, quattro fantini uniti dal medesimo obiettivo a forma di drappo. Il suono della campana interrompe quindi l’attesa spasmodica ed è ancora il somarello Nerino a prendersi la scena sin dalla primissime battute. Il passo dell’animale giallorosso, incitato dall’abile fantino Andrea Ingrosso, risulta incontenibile per le altre tre pretendenti che possono puntare unicamente alla seconda piazza. Andrea e Nerino, accolti dal tripudio dei propri portaioli, tagliano il traguardo dopo aver fatto letteralmente il vuoto. Dall’altra parte, in una contesa destinata a risolversi solo negli ultimi metri, il fantino Lorenzo Calderini di San Donato ha la meglio su Jacopo Barberini di San Benedetto, mentre a chiudere la quarta ed ultima gara c’è il gialloverde Filippo Gioia.

Non resta che attendere la consueta ufficialità declamata dagli araldi della piazza, ma ormai i conteggi sono fin troppo chiari per i giovanissimi sostenitori giallorossi che, con la gioia scolpita negli occhi, si lasciano andare ai meritati festeggiamenti. La classifica finale recita così: San Martino 39 punti, San Benedetto 30, San Donato 27 e San Facondino 24. I priori vittoriosi, Samuele Stella e Giulia Allegrucci, mostrano con orgoglio l’ambito drappo, realizzato per questa tredicesima edizione dall’artista Loris Cardoni su bozzetto di Emma Stella, la studentessa risultata vincitrice del concorso indetto per l’occasione e appartenente alla 1°F della Scuola Secondaria di primo grado “Franco Storelli”. Si chiude pertanto un’altra edizione del Palio di Primavera che rimarrà impressa nei cuori dei portaioli. Un evento che risulta quanto mai fondamentale per preservare le tradizioni e incentivare l’attaccamento alle Porte. “I giovani portaioli, con la loro passione e con il loro entusiasmo,” afferma a tal proposito lo stesso Presidente dell’Ente Giochi, Christian Severini, tra le pagine del Bussoletto “contribuiscono a rendere il Palio di giugno una realtà dinamica e in costante evoluzione. La loro presenza, sia come interpreti che come spettatori, è fondamentale per garantire la sopravvivenza e il successo di ogni manifestazione. Investire nei giovani del Palio di Primavera significa investire nel futuro della nostra cultura e del nostro patrimonio”. I migliori auguri quindi a tutti i giovanissimi portaioli, affinché rappresentino nel migliore dei modi i Giochi del domani. Restando nell’imminente futuro, invece, l’ultima domenica di settembre è sempre più vicina. L’entusiasmo non manca e le quattro Porte possono fare affidamento su somari e giocolieri di altissimo livello. Con queste premesse, attendiamoci pure un Palio combattuto e che donerà emozioni fino all’ultimo istante.

Donate le t-shirt, in versione Palio di Primavera, a tutti gli alunni della scuola primaria di Gualdo Tadino

Non solo settembre: anche giugno “a Gualdo è mejo”. Nella mattina di giovedì 29 maggio, gli organizzatori dell’apprezzata iniziativa gualdese, insieme al presidente della Pro Tadino Carlo Giustiniani, hanno consegnato gratuitamente a tutti i bambini delle scuole elementari l’iconica t-shirt rossa con le scritte bianche (elaborata in questo caso per il Palio di Primavera) che rappresenta, ormai da anni, l’emblema più autentico delle iniziative benefiche e dell’attaccamento verso le proprie tradizioni. Un meraviglioso gesto che mira ad avvicinare le nuove generazioni, nutrendo quella passione che sboccia appunto in tenera età. “L’idea di una versione primaverile dedicata ai bambini circolava già da tempo” fanno sapere gli organizzatori “ma avevamo il timore che la vendita potesse creare disparità tra i piccoli, in quanto legata più alle decisioni familiari che ad una reale volontà degli stessi bambini. La scelta finale è stata perciò quella di donare le magliette a tutti, senza distinzioni”. Il progetto si è concretizzato grazie alla disponibilità di privati, associazioni ed aziende – più di trenta – che hanno prontamente risposto per sostenerne i costi. “Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno contribuito e ci scusiamo con le realtà” sottolineano gli artefici dell’iniziativa “che avrebbero voluto partecipare ma che non siamo riusciti a coinvolgere per mancanza di tempo”. Il risultato dell’encomiabile gesto è andato oltre le più rosee aspettative, raccogliendo una somma totale che ha superato ben presto i costi delle magliette. L’eccedenza sarà interamente impiegata nell’acquisto di libri per bambini da donare alla biblioteca comunale “Ruggero Guerrieri”. Complimenti quindi ai giovani ideatori del progetto “Settembre a Gualdo è mejo”, da sempre in prima linea per il bene della comunità. (LF)

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