di Luca Fazi –
Il quarto appuntamento dedicato all’universo delle Pro Loco ci conduce in un territorio denso di tradizioni, iniziative e cultura. Il proprio nome, secondo le ricostruzioni storiche, potrebbe derivare dall’abbondante presenza di “rivoli”, quindi corsi d’acqua. Sarebbe suggestivo tratteggiarlo attraverso le sue chiese, come quella parrocchiale di San Pietro Apostolo (XVII sec.) sito all’interno dell’abitato, oppure Santa Maria del Soccorso che costeggia la via Flaminia (edificata nel 1529 dai monaci agostiniani). E ancora, non meno rilevante, l’antico Santuario di San Leonardo (documentato dal XV sec.) che appartenne ai Cavalieri di Malta. Se parliamo di tradizioni, invece, risulta doveroso menzionare la folcloristica Corsa della Botte, un gioco popolare tipico della cultura contadina; le prime fonti, riportate alla luce grazie anche alle ricerche del compianto Sergio Ponti, storico gualdese e figlio di questa frazione, sono datate 1803. Alla voce delle attività organizzate, non mancano corsi di olivicoltura – per rendere il giusto tributo al prezioso olivo originario di questa zona – così come compagnie teatrali ed eventi sportivi. Sì, il quarto appuntamento del nostro viaggio fa tappa a Rigali! La Pro Loco, nata nel 1981, è attualmente composta da una direttivo di 18 persone e da un team affiatato di volontari. Di progetti, investimenti, problematiche e attività, ne abbiamo parlato con il presidente Alessio Passeri, in carica dal 2023 e già alla guida dell’associazione dal 2013 al 2015. Alessio, inoltre, fa parte della pluripremiata ASD Ruzzola Rigali/Nocera, il gruppo che si è da poco laureato campione d’Italia dopo il terzo posto ottenuto nel 2023 e la seconda piazza del 2024. All’interno della squadra, capitanata dal nocerino Mauro Sabatini (quest’ultimo campione italiano anche nell’individuale), figurano tra gli altri Lorenzo Passeri (appena 10 anni e figlio di Alessio), Stefano e Sandro Passeri (presidente), rispettivamente fratello e padre dello stesso Alessio e i suoi cugini Enio e Massimo. Tre generazioni, dunque, unite dalla medesima passione e da un talento che ha avvolto l’intera famiglia.
Partiamo dall’iconica festa di Rigali, ossia la Sagra della Caramella Tartufata: le presenze degli ultimi anni sono incoraggianti?
“Numeri alla mano abbiamo registrato un aumento, anche grazie al cambio di data (dal primo weekend d’agosto alla seconda metà di luglio, ndr) che ci ha evitato la concomitanza con altri eventi molti apprezzati, come ad esempio la Sagra dello Gnocco di Pieve. Siamo fortunati ad avere una folta squadra di volontari e a poter contare sull’apporto di tante donne, sempre fondamentali nei vari eventi presenti in calendario. Non mancano neppure i giovani, spesso figli e nipoti degli stessi volontari storici. L’aiuto, ad ogni modo, non è mai troppo e le porte sono sempre aperte”.
Non solo buon cibo e ottima musica: la settimana della Sagra è un concentrato anche di cultura, tradizione e sport…
“Esatto, ed è per questo che abbiamo deciso di inaugurare la trentunesima edizione, che si è svolta dal 15 al 20 luglio, riproponendo lo spettacolo della nostra Compagnia dialettale.
L’associazione, nata nella prima metà degli anni Ottanta e ripresa in mano da noi ragazzi dell’epoca sul finire dei Novanta, è tornata lo scorso anno dopo un periodo di assenza. Non mancano di certo tradizione e folclore rappresentati dalla ben nota Corsa della Botte, un evento giunto alla quarantaseiesima edizione anche grazie all’appoggio di diverse frazioni che partecipano con una propria squadra. Ben più recente invece la gara podistica Stra-Rigali, giunta alla seconda edizione, che si sviluppa su un percorso di 7 km. Dopo il battesimo del 2024 con ben 96 atleti al via, si è deciso di rifarla grazie alla preziosa collaborazione dell’Atletica Taino e di allargarla pure alla categoria non agonistica”.
Oltre alla Sagra, quali sono gli appuntamenti più importanti?
“Durante il periodo natalizio allestiamo il Babbo Natale dei bambini e doniamo panettone e spumante a chi ha più di ottant’anni. Il 5 gennaio c’è la consueta Tombolata della Befana, mentre per il Carnevale non manca una festa pensata per i più piccoli. E poi ci sono gli appuntamenti religiosi legati al Corpus Domini, alle celebrazioni del nostro patrono il 29 giugno, alla festa di San Martino, a quella quinquennale della Madonna del Soccorso e molto altro ancora. A livello di Pro Loco abbiamo organizzato nel 2024 una gita al mare per il pranzo di pesce, offrendo a tutti il servizio navetta. Inoltre, in collaborazione con Afor Umbria e C.P.I.A 1 Perugia, continuiamo con gli annuali corsi di olivicoltura che consentono ai partecipanti di approfondire gli aspetti storici, ambientali e produttivi inerenti all’olio, ovviamente con una maggiore attenzione nei confronti della nostra rinomata cultivar “Nostrale di Rigali”. In questo 2025 abbiamo avuto 15 iscritti che hanno preso parte ai cinque incontri, tre teorici e due pratici, presieduti da altrettanti docenti di stimata preparazione ed esperienza sul campo”.
Quali sono stati i recenti investimenti attuati dalla Pro Loco. C’è qualche progetto che vorreste finalizzare?
“Diciamo che la quasi totalità degli interventi hanno riguardato la manutenzione del nostro Cva, come la tinteggiatura sia interna che esterna, il rifacimento del braciere e la sistemazione del casetta in legno che funge da bar. Valutiamo di anno in anno come muoverci in base alle disponibilità economiche, sempre con l’obiettivo di provvedere e agire in primo luogo sulle criticità più importanti. Progetti? È ovvio che ci piacerebbe fare affidamento su un impianto totalmente nostro, quindi senza le problematiche legate al noleggio delle strutture. I costi sono senza dubbio elevati ma confidiamo nel sostegno del Comune. La creazione di una comunità energetica rappresenta un tema che stiamo seguendo da tempo ed abbiamo già organizzato alcuni incontri con le fabbriche vicine. Del resto il nostro Cva risulta idoneo per il fotovoltaico ed è un percorso che vogliamo intraprendere… Definire le tempistiche appare ancora prematuro”.
Analizzando la situazione di Rigali, quali sono le maggiori problematiche riscontrate?
“Abbiamo l’esigenza di un parcheggio al centro del paese. Spesso, infatti, siamo costretti a lasciare le macchine lungo la strada è ciò arreca un doppio problema alla viabilità. Oltre ad essere pericoloso, può risultare complicato il transito delle ambulanze o di altri mezzi di soccorso. Anche in questo caso il Comune si è reso disponibile per migliorare la situazione ed ha individuato uno spazio idoneo da riconvertire. Sono già stati avviati i contatti con i proprietari dei relativi terreni e speriamo che il tutto prenda corpo in tempi brevi. Per il rialzo del terreno potrebbero essere impiegati anche gli stessi materiali creati dalla frana che ha interessato la pineta di Sascupo”.
Cosa rappresenta Rigali per te? Se dovessi descrivere l’essenza della frazione in uno scatto, quale sarebbe l’immagine prescelta?
“Sono nato qui, vivo qui e non mi sono mai spostato. Se chiudo gli occhi ripenso alla Rigali della mia infanzia, quella dei giochi in strada e una delle ultime senza smartphone. Penso alle tante persone che non ci sono più e nell’elenco, purtroppo, non mancano neppure alcuni miei coetanei. Penso al nostro Sergio Ponti e a tutte quelle figure che hanno dato l’anima per la crescita di questo luogo. Amo il fatto che Rigali sia rimasta, sia come frazione che a livello di Pro Loco, una grande famiglia in cui è possibile respirare la serenità più autentica. Mi trovo bene con tutti e quando partecipiamo in massa agli eventi, quindi giovani e meno giovani uniti dall’affetto verso la frazione, ho la certezza che possiamo andare avanti per molto tempo ancora. Credo che l’immagine più esaustiva per descrivere quanto detto, sia quella in cui ci riuniamo a conclusione della Sagra. È un momento di liberazione, perché gestire la festa richiede comunque degli sforzi importanti, ma è al contempo l’istante in cui l’amore per il paese emerge e traspare dai nostri visi”.
