L’Umbria nella ZES

di Riccardo Serroni

Perugia –

Una bellissima notizia per l’economia
umbra (e quella delle Marche). Il
Consiglio dei Ministri , nella seduta
n. 138 del 4 agosto 2025, ha approvato,
con procedura d’urgenza, un disegno di
legge che introduce disposizioni per il rilancio
dell’economia nei territori delle regioni
Marche e Umbria inserendo
entrambe nell’area della
Zona Economia Speciale
(ZES) unica per il Mezzogiorno.
E l’iter istituzionale ha seguito
i canoni di come dovrebbe
sempre essere in un paese
democratico.
Dalla ricostruzione di Federico
Fabrizi su Il Messaggero
di Martedì 5 Agosto, Giorgia
Meloni avrebbe infatti chiamato
alle 9 di mattina Stefania
Proietti per annunciarle il
provvedimento e la Presidente dell’Umbria
ha ringraziato ufficialmente sul sito della
Regione la Presidente del Consiglio.
Ma andiamo con ordine ed innanzitutto
spieghiamo di cosa si tratta.
La ZES
La ZES (Zona Economia Speciale) prevede
delle agevolazioni amministrative ed economiche
per le Regioni del Sud Italia tra
le quali, ultimamente era già stato inserito
anche l’Abruzzo.
Leggiamo dal sito del Ministero:
“Si prevede l’aggiornamento entro 60 giorni
del Piano strategico della ZES Unica, che
ha durata triennale e definisce, anche in
coerenza con il PNRR e con le programmazioni
nazionali e regionali dei fondi
strutturali europei, nel rispetto dei princìpi
di sostenibilità ambientale, la politica
di sviluppo, individuando, anche in modo
differenziato per le regioni che ne fanno
parte, i settori da promuovere e quelli da
rafforzare, gli in-vestimenti e gli interventi
prioritari, compresi quelli destinati a favorire
la riconversione industriale finaliz-zata
alla transizione energetica, e le modalità di
attuazione.
Si prevede che gli investimenti relativi
all’acquisto di nuovi macchinari, impianti
e attrezzature e l’acquisto o l’ampliamento
dei beni immobili strumentali realizzati
nelle Marche o in Umbria nel periodo dal
10 gennaio al 15 novembre 2025 fruiscono,
qualora conformi alla normativa dell’Unione
Europea in materia di aiuti di Stato,
dell’agevolazioni fiscale del credito d’imposta
e si prevede una semplificazione procedurale
per l’accesso a tale agevolazione.
Infine, si prevede che ai progetti, anche in
corso, inerenti alle attività economiche o
all’insediamento di attività industriali, produttive
e logistiche da realizzare nelle regioni
Marche e Umbria, non soggetti a SCIA
o per i quali non è previsto il rilascio di un
titolo abilitativo, si applichi la disciplina relativa
al procedimento unico e all’autorizzazione
unica per gli investimenti nella ZES”.
“L’inclusione dell’Umbria tra le Zone Economiche
Speciali, che avevamo fortemente
chiesto, è una notizia di notevole importanza
per il futuro della nostra Regione –
afferma la presidente – e questa decisione
della premier Giorgia Meloni, che ringrazio,
costituisce un’opportunità concreta per
dare un forte impulso alla nostra economia
e alla nostra crescita. Le agevolazioni
fiscali, gli sgravi contributivi e le procedure
amministrative semplificate previste per le
Zes sicuramente contribuiranno a creare
un ambiente più fertile per le imprese che
avranno la possibilità di ridurre i costi, di
snellire tempi e procedure della burocrazia
per concentrarsi sull’innovazione e sullo
sviluppo”.
I Commenti
Staffetta Tesei – Proietti
Questo obiettivo era stato perseguito anche
dall’ex Presidente della Regione Donatella
Tesei che, infatti, ri-corda che si tratta
di “un traguardo strategico su cui abbiamo
lavorato affinché l’Umbria, in quanto regione
di transizione, potesse accedere a misure
agevolate fino ad allora riservate ad altre
aree del Paese”.
Stefania Proietti, condividendo l’obiettivo,
lo aveva ricordato al commissario europeo
Raffele Fitto alcuni mesi fa.
Il provvedimento del governo è stato accolto
con entusiasmo nel Centro Destra ed
anche nel Centro Sinistra con una infinità
di dichiarazioni che per esigenze di spazio
dobbiamo bypassare. Ne ricordiamo
una che de-finiamo neutra politicamente
ma direttamente interessata,
quella della Camera di Commercio
di Perugia rilasciata
all’ANSA: “Grande soddisfazione
per l’ingresso dell’Umbria
nella Zona economica
speciale che offrirà importanti
opportunità di crescita
alla regione attraverso una
maggiore capacità di attrazione
degli inve-stimenti- ha
detto il presidente Giorgio
Mencaroni-l’Ente Camerale
ha da sempre sollecitato questo
in-gresso con convegni,
richieste e prese di posizioni
pubbliche”.
Quanto potrebbe incidere
nell’economia umbra?
Quanto inciderà questo provvedimento
nell’economia umbra? Da uno studio di
Umbria 24, analizzando cosa è avvenuto
in Campania, si nota che gli strumenti più
utilizzati sono il credito d’imposta sugli investimenti
in beni strumentali (aumento
degli investimenti privati stimato attorno
al 10%), e gli sgravi contributivi sull’occupazione,
(che) favoriscono un incremento
occupazionale di circa il 5%.
In una prospettiva moderata, si prevede
un aumento annuo del Pil del 2,5%, (da
27,5 a circa 28,2 miliardi di euro), un incremento
degli investimenti privati del
10%,(fino a 5,5 miliardi all’anno), e un
aumento occupazionale pari al 5%, cioè
circa 20 mila nuovi posti di lavoro.
In una previsione più ottimistica, il Pil potrebbe
aumentare del 4,5%, fino a circa
28,7 miliardi di euro. Gli investimenti privati
potrebbero aumentare del 18%, (fino
a a quasi 5,9 miliardi annui). L’occupazione
potrebbe aumentare dell’8%, vale a
dire circa 30 mila nuovi occupati.

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