Intervista ad Alessio Sborzacchi, presidente della Pro Loco Cerqueto
di Luca Fazi
Su quanto le Pro Loco fossero fedeli
guardiani delle tradizioni avevamo
ben pochi dubbi. Della rilevanza a livello
sociale? Come sopra! Lo stesso vale
per quanto concerne la sfera della solidarietà,
un punto su cui da sempre risultano
impegnate attivamente. Non rappresenta
una novità neppure l’attenzione per la salvaguardia
del proprio territorio di competenza.
Lo so, nulla di nuovo, ma forse attraverso
questo nostro viaggio a cadenza
mensile, pensato proprio per concedere
spazio e voce alle singole zone della città,
riusciremo a rimarcarne meglio il valore
andando a considerare anche gli aspetti apparentemente
marginali. Ovviamente senza
pretese e con la mesta consapevolezza,
oltretutto, che le frasi non saranno mai in
grado di tratteggiarne la natura. Abbiamo
parlato di solidarietà e rilevanza sociale?
Di tradizioni e valori? Bene, la Pro Loco e
la frazione che stiamo per esaminare racchiudono
tutto questo in maniera egregia.
Il nostro quinto appuntamento, infatti, è
dedicato alla Pro Loco di Cerqueto, ricostruita
nel 2007 e attualmente composta
da un direttivo di 30 persone. Se la Sagra
della Barbozza e delle carni alla brace – organizzata
in questo 2025 dal 27 giugno al
6 luglio – continua a richiamare tantissime
persone, non appaiono di certo secondari
gli eventi e le attività svolte durante l’anno.
In primis quelle di stampo benefico,
come la donazione di un defibrillatore alla
Società Sportiva Cerqueto, avvenuta nel dicembre
del 2017, oppure l’annuale “Cena
di Beneficenza” con la Croce Rossa locale
che di fatto chiude la rinomata Sagra. Per
discutere di progetti, problematiche e temi
di vario genere, chiamiamo in causa Alessio
Sborzacchi, presidente della Pro Loco
Cerqueto.
La vostra Sagra ha avuto una crescita esponenziale:
quali sono stati gli elementi determinanti
per raggiungere certi risultati?
“All’inizio la festa era associata al nostro
patrono Sant’Antonio. Di certo lo spostamento
della data in un periodo più caldo,
e quindi meno rischioso dal punto di vista
climatico, è stato un primo passo in avanti
ma il salto di qualità è avvenuto con il cambio
da festa a sagra. Proporre un qualcosa
di specifico, in questo caso la barbozza e le
carni alla brace, ha avvicinato più persone
e non solo gualdesi. Contiamo, infatti, un
buon numero di presenze provenienti anche
da Fabriano e Perugia”.
La scelta degli eventi
messi in calendario
ha poi fatto il resto,
giusto?
“Diciamo che volevamo
differenziarci
dalle altre sagre e
quindi sperimentare
al di fuori del liscio.
Ad esempio la serata
nostalgica dedicata
al Papillon, la storica
discoteca gualdese,
riscuote sempre molto
successo. Negli anni abbiamo ottenuto
risposte incoraggianti anche per le altre
serate disco o per la presenza delle cover,
come quella degli 883. L’intento è di cercare
un complesso che faccia ballare, allo
stesso tempo, i giovanissimi come i meno
giovani”.
Dieci giorni di sagra
non sono pochi:
avete abbastanza
volontari all’interno
della Pro Loco o fate
affidamento anche
su altre realtà?
“Di base ci sono circa
80 persone che si dividono tra cucina,
casse, bracieri e giochi di intrattenimento.
Per fortuna il supporto interno non manca,
ma abbiamo anche il sostegno di tanti volontari
provenienti da diverse realtà, come
quella dei Giochi de le Porte, già abituate
nella gestione dei servizi. Diversi portaioli
vengono a darci una mano in amicizia e
non perché mandati dalle Porte, ma con
queste ultime portiamo avanti da anni delle
piacevoli collaborazioni in cui l’aiuto è
reciproco”.
Potete contare anche sul sostegno dei giovani?
“Ecco, questo è uno degli aspetti che, a livello
di Pro Loco, ci rende maggiormente
orgogliosi. Ben tre quarti del servizio ai tavoli
è effettuato da giovanissimi ed è incoraggiante
osservare la passione che ci mettono.
Abbiamo un gruppo whatsapp e già
dai primi di maggio iniziamo con gli inviti
per avere un’idea delle persone a disposizione…
Posso assicurarti che da parte loro
c’è la frenesia nel rispondere e confermare
la propria presenza. Siamo contenti del
bel clima che si è creato attorno al nostro
gruppo”.
La vostra Sagra rappresenta anche un nobile
esempio di solidarietà: com’è nata la
collaborazione con la Croce Rossa?
“L’idea è stata avviata dopo aver parlato
con Roberto Gelosia, l’attuale presidente
della sezione locale, e quasi dieci anni fa
abbiam
o
deciso
di org
a n i z –
zare la
Cena di
B e n e –
f i c e n –
za del
lunedì
dopo la
Sagra.
Invece
della classica “benfinita”con chi ha aiutato,
ci rimettiamo ai bracieri per un pasto completamente
offerto da noi e il cui ricavato
viene devoluto ai ragazzi del gruppo ‘Abili
Speciali’ per permettergli di partecipare a
una vacanza al mare. Sicuramente serve
Speciale quartieri e frazioni (5)
settembre 2025 – 17
Nelle foto, a pag.16, il presidente
Alessio Sborzacchi e un momento della
Sagra.
A pag.17, la donazione del defibrillatore,
i volontari Pro Loco Cerqueto e
la piastra
Il della Speciali quartieri e frazioni (5)
un’ottima organizzazione, anche perché
alla cena partecipano in media tra le 250 e
le 300 persone”.
Nel corso dell’anno, al di là della Sagra,
quali sono i principali appuntamenti?
“Nel mese di dicembre offriamo il cesto natalizio
a tutti i nostri compaesani che abbiano
compiuto almeno settant’anni. Un gesto
che coinvolge più di cento famiglie e a cui
teniamo molto perché rafforza il senso di
comunità. Inoltre abbiamo il nostro Babbo
Natale che fa visita, ogni anno, ai bambini
delle scuole elementari, a quelli dell’asilo e
agli ospiti speciali dell’associazione ‘Amici
del Germoglio’. Tra gli eventi più partecipati
c’è l’immancabile capatura del maiale
che si svolge durante l’intera giornata del
6 gennaio. Un rito che ci lega alle nostre
origini e che rappresenta un momento di
condivisione e spensieratezza. Offriamo
il pranzo ai residenti ed è una grande festa
che si protrae sino a sera. Nello stesso
periodo, inoltre, si svolge la tradizionale
Pasquella il cui ricavato è destinato interamente
agli Amici del Germoglio”.
Quali progetti vorreste realizzare?
“A differenza di altre realtà, non abbiamo
un Cva che risulterebbe fondamentale
come punto di aggregazione. Forse si sta
muovendo qualcosa da questo lato e confidiamo
che possa realizzarsi in tempi brevi.
Abbiamo avuto sempre ottimi rapporti con
le varie amministrazioni che si sono susseguite
e siamo fiduciosi. Per quanto concerne
quelli a stretto giro e meno dispendiosi,
invece, vogliamo ultimare gli interventi di
manutenzione che riguardano l’intera piastra
polivalente, quindi il rifacimento della
superficie e della recinzione esterna oltre
al completo ripristino delle
porte. Ovviamente continueremo
ad occuparci,
come sempre, del verde
pubblico intorno alla piastra
e della manutenzione
del parco giochi”.
Quali sono le maggiori
problematiche per la vostra
Pro Loco?
“Credo che i problemi più rilevanti siano gli
stessi che riguardano tutte le altre associazioni,
ossia gli aspetti burocratici. Gestire
una Pro Loco è diventato quasi un lavoro
a tempo pieno e la burocrazia sta affossando
gli enti. L’ingresso nel Terzo settore ha
comportato non pochi carichi e complicazioni.
Per organizzare la Sagra partiamo già
da gennaio con i preventivi e i contatti per
fermare i complessi, ma sono incalcolabili
gli aspetti da affrontare con la massima
attenzione”.
Qual è il momento migliore della Sagra?
“Direi l’inizio della prima serata. Siamo tutti
volontari che svolgiamo ben altri mestieri
nel quotidiano e ti assicuro che quando ricominci,
dopo un anno di stop, sale prontamente
quell’ansia che fa venire diversi
dubbi. Poi, non appena vediamo che parte
la cucina, ci accorgiamo che la macchina
organizzativa gira al meglio ed è come se
tutto seguisse un corso naturale. Ognuno
ha il proprio ruolo e avvertiamo la forza del
gruppo”.
A livello di frazione, invece, cosa manca a
Cerqueto?
“È oggettivamente una zona ben servita,
in cui non mancano le attività commerciali
e neppure i parcheggi pubblici. Stanno facendo
pure i lavori per la nuova farmacia
e in tutta franchezza non vedo problematiche
importanti. Semmai, come ti dicevo
prima, sarebbe auspicabile la presenza di
un Cva… Per il resto, i servizi ci sono”.
Lasciamoci con la domanda di rito che
spesso rivolgo ai vari presidenti: quale
sarebbe l’immagine scelta per descrivere
l’essenza di Cerqueto?
“Con tutta probabilità indicherei proprio la
sua Pro Loco. Dopo anni di assenza, siamo
riusciti a rimetterla in piedi e ciò ha permesso
di raggruppare tante persone che,
forse, non si sarebbero conosciute. Il nostro
è davvero un ambiente sano e la Pro
Loco, a livello sociale, svolge un compito
importante. Del resto è impensabile che
una singola amministrazione riesca a farsi
carico di tutti i piccoli problemi presenti sul
territorio. Le realtà come le nostre, in aggiunta,
mantengono vive le tradizioni e ciò
non è affatto scontato”.
